Massimo Tosi_
Nato a Certaldo (Fi) nel 1949 , è architetto e docente di Storia dell’Arte. Collabora con soprintendenze, enti culturali, musei e come illustratore di riviste a diffusione Nazionale ed estere: Bell’Italia, Medioevo, Archeo, Archeologia Viva etc.. Grazie al sapiente uso della prospettiva, descrive con accuratezza i monumenti e le città, unendo un non comune senso artistico all’uso del colore. Le sue tavole illustrano anche il territorio con spettacolari ed accattivanti vedute a volo d’uccello. Abita in Toscana tra Certaldo e la Maremma . È anche autore di saggi sul restauro e la conservazione dei monumenti. Sue ricostruzioni illustrano saggi di eminenti storici e anche libri di testo per la scuola primaria e secondaria. Nel 2017 Su invito dell’Accademia delle arti del Disegno di Firenze ha esposto le sue opere della serie La Firenze delle torri nella sede di Palazzo Beccai . Ha allestito per l’ospedale di Sant’Antonio a Lastra a Signa una mostra documentaria sugli Antichi spedali Toscani che attualmente gira nelle sedi degli antichi spedali storici . È recente la sua nomina a membro onorario dell’Accademia delle Arti del Disegno, la più antica istituzione del genere fondata nel 1563 dal Vasari a Firenze. Nel 2019 nell’ambito delle manifestazioni del cinquecentenario della morte di Leonardo da Vinci ha pubblicato il volume I Luoghi di Leonardo e un portfolio che il comune di Vinci ha donato al Presidente Mattarella. Nel 2020 ha pubblicato per la serie viaggio in Toscana il volume Toscana Medicea con presentazione di Carla Giuseppina Romby e per il settecentenario della morte di Dante I luoghi di Dante con la presentazione di Giovanna Frosini.
Francesca Allegri
Direttore, per molti anni, della Biblioteca del Museo Casa del Boccaccio in Certaldo. Ideatrice e coordinatrice del Progetto Case della memoria della Regione Toscana. Consulente dell’Associazione nazionale case della memoria. Collabora con la rivista De strata francigena e il Centro Studi Romei. Ha pubblicato saggi divulgativi su Certaldo e su Boccaccio. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni fra le quali ricordiamo: Boccaccio e francigena (Certaldo 2008), Storie misteri e leggende lungo la via francigena (Firenze 2009), Storie misteri e leggende lungo la via francigena del sud (Firenze 2011), Donne e Pellegrine, dall’antichità al medioevo, (Milano 2012), Storie e leggende a tavola (Firenze 2013), Fuori dall’ombra, le donne nei retroscena della grande storia (Pisa 2017), Voci dal silenzio (Pisa 2019), Dante le muse e le lettrici 2021 ( Pisa 2021), Sante prime donne libere (Pisa 2022). Inoltre ha tradotto per la prima volta integralmente dal francese in italiano il viaggio di Cristina Trivulzio di Belgioioso con il titolo Una patriota nell’harem: Asia minore e Siria (Pisa 2014).
Massimo Tosi
Presentazione VideoL' Intervista
Gaia Rau - La Repubblica“A cinquant’ anni ho deciso di cambiare, e di dedicarmi alla ricostruzione grafica : un lavoro che ha segnato la mia vita , e che mi assorbe per giornate intere regalandomi soddisfazioni incredibili” , racconta Tosi , che di anni oggi ne ha sessantaonove . « Quello che faccio adesso “continua” è qualcosa che si colloca a metà strada fra la pittura, l ‘architettura e la storia.
Questo tipo di rappresentazione, che si rifà ai grandi disegnatori francesi dell ‘Ottocento, è praticamente scomparsa in Italia, mentre è molto comune nel mondo anglosassone, dove è usata tanto nelle pubblicazioni turistiche quanto nei testi scolastici. A rilanciarla anche da noi è stata la rivista Bell’Italia, con cui collaboro ».
Le illustrazioni di Tosi si dividono in due filoni: la rappresentazione dei monumenti e quella del territorio : « Mostrare contemporaneamente l’interno e l’esterno di un monumento è un problema con cui si sono confrontati anche i grandi pittori del Medioevo, a cominciare da Ambrogio Lorenzetti.
Le piante o le sezioni usate in architettura non sono facilmente accessibili; il mio obiettivo, invece , è costruire delle immagini che siano comprensibili a tutti: ai turisti che visitano una chiesa, o ai ragazzi delle scuole , e non solo agli specialisti. E, per realizzarle, non uso il computer : qualche tempo fa si diceva che la grafica digitale avrebbe sostituito rapidamente il disegno a mano, ma io ho sempre creduto che il computer, che comunque adopero per ritoccare, scannerizzare o correggere, non potesse sostituire, con la sua freddezza, carta e penna. E a quanto pare avevo ragione, visto che oggi i miei lavori sono richiesti da case editrici, enti locali, agenzie per il turismo e soprintendenze, compresa quella fiorentina, che ha voluto una mia ricostruzione di SanPier Scheraggio » .
Eppure oggi il disegno a mano è praticamente assente dalla formazione degli studenti : «E questo è un tema importante su cui riflettere perché io, per esempio, non ho allievi, e in Italia a fare il mio lavoro siamo in quattro, cinque al massimo. Il rischio è di veder scomparire la grande tradizione del disegno toscano, e io dico : perché , insieme al lardo di Colonnata non tutelare anche questi aspetti? II disegno al computer si può imparare a Firenze, ma anche a Sidney o Pechino : il rischio è quello di una massificazione fine a se stessa , che non preserva l ‘originalità ».
Con i suoi disegni, Tosi ha anche mostrato l’ incredibile evoluzione urbanistica vissuta dalla Firenze medievale, dal Mille al 1175, illustrandola con tavole ad acquerello a volo d ‘ uccello « come quelle sorride ” di Leonardo » : « Sono partito dalle piante archeologiche, che danno ai reperti ritrovati nel corso dei vari scavi collocazioni molto precise. La parte dedicata allo studio è la più impegnativa : ci può essere, naturalmente, una componente di fantasia, ma se è documentato che a Firenze, nel 1175, c’ erano 220 torri, io ne disegno 220, una specie di San Gimignano moltiplicata per venti. La realizzazione di una mappa del genere può impiegare venti giorni, un mese o anche di più, perché poi si creano sempre delle discussioni fra esperti : c’ è chi sostiene, per esempio, che il Battistero sia stato costruito nel IV secolo, chi nel VI, mentre gli studi più recenti lo fanno risalire al XII ed è per questo che nella prima mappa, quella del Mille , non l’ ho messo . Negli anni ho disegnato praticamente tutte le città toscane, maturando un amore per il territorio e la sua storia che non ha confini » .
Da 1998 ad oggi , Tosi ha realizzato quasi mille disegni : « Li ho tutti in casa, ne sono sommerso , perché io vendo le scansioni, non gli originali . Non so come liberarmene : ci vorrebbe un granduca che, come ai tempi dei Medici , che mi commissionasse un grande atlante della Toscana »